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  GIUGNO 2014 - CORSO PER OPERATORI  A.A.A. T.A.A.

ONOTERAPIA E  PET THERAPY CON IL CANE  -  informazioni alla pagina PER SAPERNE DI PIU'

 

ATTIVITA' ASSISTITA DA ANIMALI

Per spiegare il senso dell’attività assistita con gli asini, ci è sembrato utile attingere da chi ha da anni in Italia si occupa di tale attività, con passione, competenza e quell’attenzione non solo umana, ma anche scientifica, verso la ricerca e la scoperta di nuovi significati del fare.

Abbiamo chiesto ed ottenuto dalla dott.ssa Maddalena Wegher dell’associazione UN ASINO PER AMICO di  (v. www.unasinoperamico.it), di poter utilizzare la presentazione di un suo testo.

 

 

 L’ASINO IN AIUTO ALL’UOMO   di dott.ssa Maddalena Wegher

in “Pet Therapy - i soggetti, le terapie, le esperienze cliniche", Ed. Olimpia (FI), 2006 

Chi ha un asino lo sa: sentirlo trottare e ragliare felice verso di te, specchiarsi a lungo e ritrovarsi nei suoi occhi di ossidiana, sentire il suo alito caldo ed il suo profumo di erba pestata quando ti si struscia addosso in cerca di attenzione, fa star bene.

Già questa è “aiuto”. In Italia si affaccia tardi, fra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta, un po’ in sordina, come parente povera dell’ippoterapia. Secondo Bisi (1985) la riabilitazione equestre consiste in un "complesso di tecniche rieducative che mirano ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo e comportamentale attraverso l'uso del cavallo come strumento terapeutico".

Allora perché non l’asino? Soprattutto in considerazione del fatto che non tecniche, non uso, non strumento, ma la sincerità di una partecipazione, intesa come dialogo o meglio relazione dialogica, dell’asino quale entità dotata di alterità, ossia di soggetto in grado di interpretare attivamente il dialogo, capace di relazionarsi con il Paziente con modalità del tutto particolari, basate sulla spontaneità, atte ad attivare molteplici e diverse potenzialità, fanno proprio dell’asino una scelta eccellente sia per il contatto a terra con l’animale che per la cavalcata, per la grande influenza sulle emozioni, sul comportamento, sulle capacità cognitive e sulle attitudini profonde di bambini ed adulti.

L’attività con l'asino rafforza e rivaluta il rispetto e l’apprezzamento per un animale unico: di natura molto comprensivo ed attento dà e ama ricevere affetto in modo molto simile al cane; ha movimenti più quieti e lenti del cavallo, dando una eccezionale sicurezza al lavoro che viene svolto ed una grande confidenza alle persone che soffrono di timidezza e paure; pensa prima di fare un’azione e rifiuta qualsiasi situazione che non reputa sicura; non trasale facilmente e talvolta non trasale per nulla; è un animale forte, paziente ma pieno di volontà e chi lavora con lui tende ad acquisire le sue stesse qualità.

Con l’'aiuto dell'asino si valorizzano così le caratteristiche fisiche e comportamentali di questo animale ed è quindi possibile offrire preziosi servizi a favore di persone colpite da handicap od in disagio, con risultati che compaiono velocemente e possono essere documentati. Permette al bambino o all’adulto con abilità diverse dalle nostre l’opportunità di sviluppare in pieno il suo potenziale: sviluppa la personalità, le attività cognitive, la mobilità, le funzioni della mano, il linguaggio e la comunicazione, e soprattutto l’autoconsiderazione, attraverso un tipo di rapporto rassicurante, perché spontaneo, che supera lo stress continuo della valutazione, del giudizio, della contraddizione. E’ stato riconosciuto, infatti, che la qualità più importante dell’attività assistita dall'asino consiste nel favorire le esperienze che danno stimoli e motivazioni al diversamente abile, incidendo su reazioni fisiologiche misurabili, offrendo un diverso polo di interesse utile a far crollare le barriere del non avvicinamento e della non comunicazione.

Gli obiettivi sono quelli di aumentare la mobilità e l’indipendenza degli assistiti ma anche di migliorare le condizioni psico-fisiche, affettive e sociali per "andare incontro al mondo", mediante stimoli, indotti e/o mediati dall’asino e dalle sue forti capacità espressive, che suscitano forti emozioni, aiutano le interazioni, favoriscono la fiducia, senza la critica.

Si rafforzano quindi le esperienze e nascono gruppi ed associazioni, fra le quali nel 1996 il progetto “un Asino per Amico®” consolidatosi nel 2003 con la costituzione dell’Associazione un Asino per Amico, che si occupano di promuovere attività dove l’area del singolo individuo, con i suoi bisogni e le sue motivazioni, il suo stile di vita e le sue condizioni fisico-psichiche-atletiche, possa fondersi nell’area di un altro essere vivente, l’animale - l’asino -, con il suo stato fisico-psichico e con le sue emozioni.

Viene così valorizzato e promosso il rapporto uomo-animale-natura con attività per la scuola, per il sociale, per l’handicap, per lo sportpertutti che coinvolgono l'asino in un ruolo attivo di interscambio attraverso attività assistite da animali (ZD, AAT, AAE, ARAA, APAA), attività di formazione-informazione, attività turistiche, sportive e ludiche, orientate a stimolare con creatività -in modo non nuovo, ma dimenticato- la calma, il rispetto, la responsabilità, la reciprocità, il movimento, il benessere, in armonia con l’ambiente e nella dimensione di un gioco di scoperte, di un gioco di cose da fare, di un gioco di emozioni. 

Sono proposte di diventare amici dell’asino per diventare amici di noi stessi, attraverso percorsi che coinvolgono l’ambito cognitivo (per sollecitare le capacità di attenzione), motivazionale (per sollecitare orientamenti ed indirizzi), emozionale (per sollecitarne l’equilibrio), epimeletico (per sollecitare l’area dell’affettività), comunicativo (per sollecitare la relazionalità), collaborativo (per sollecitare l’interazione), ludico-comico (per desollecitare l’ansia), sensoriale (per sollecitare tutti i sensi), con una serie di programmi interlacciati ed in più fasi, coinvolgendo l’asino in più situazioni di tipo disciplinare, educativo, didattico, ludico, assistenziale e coterapeutico; ma non esiste un programma unico, perché ogni progetto, in quanto tale, va costruito definendo i diversi obbiettivi in base ai bisogni, seguiti ed affiancati da operatori esperti e capaci:

· conoscere l'animale e l'ambiente naturale, arricchendo l'immaginario e lavorando sulla fantasia, la creatività, il superamento di ostacoli e il decentramento valorizzando il rapporto uomo-animale-natura e facendone emergere le plusvalenze;

· prendersi cura dell’animale, attraverso la percezione delle parti del corpo dell'asino per promuovere lo sviluppo delle abilità cognitive, come forma di scambio e di assunzione di responsabilità, che possa essere generalizzato e trasferito in altre aree e in contesti diversi;

· praticare attività psicomotorie, come esercizi in serie in modo da integrare movimenti e funzioni, per lo sviluppo della funzione della mano, come organo di senso, come iniziatore di azione, come strumento di comunicazione, e giochi di simulazione per aiutare ad amministrare le nuove scoperte;

· fare esercizi di rilassamento, attraverso tecniche di meditazione, respirazione, concentrazione, naturalmente in compagnia dell’asino;

· svolgere attività all’aperto, come la passeggiata, la cavalcata e i giochi di ruolo, in grado di favorire il linguaggio e l'organizzazione dei processi, l'instaurazione di codici di comunicazione, la percezione della propria posizione nello spazio e della postura e, non ultima, la responsabilità ;

· rielaborare le attività precedentemente svolte, consolidando l'autostima, aumentando la motivazione, migliorando la socialità. 

Ecco quindi che l’introduzione dell’asino attraverso un percorso graduale di conoscenza, quale partner “neutrale” nel gruppo di bambini/adulti diversamente abili e non, dà l’opportunità di essere stimolati in modo naturale e incondizionato ad un armonioso sviluppo della personalità, della mobilità, delle attività cognitive e relazionali. Fondamentale però risulta avvalersi delle capacità (spesso già innate) dell’animale di saper stare in compagnia e in presenza di bambini, con la tipica dolcezza e curiosità che lo caratterizzano, senza nessun precedente addestramento, in modo da offrire al bambino una situazione il più spontanea possibile, basata su una relazione di reciproco rispetto e desiderio di giocare insieme e non inserita in schemi comportamentali di domanda e risposta tipici del mondo umano.

L’utente fin da subito viene messo in condizioni di poter conoscere l’asino. Le reazioni che si possono manifestare durante il primo incontro possono essere di timore e incertezza nei confronti dell’animale oppure di tranquillità e immediata accoglienza dell’animale. E’ quindi fondamentale rispettare tempi e modalità (spontaneità) con cui il bambino o l’adulto decide di entrare in relazione con l’asino. In questa fase di reciproca conoscenza sia la persona che l’asino analizzano la nuova situazione e solo quando si sentono pronti sono disposti a far entrare reciprocamente l’uno nella sfera personale dell’altro. Il bambino/adulto viene lasciato “libero” di mettersi autonomamente in relazione con l’asino, utilizzando il canale sensoriale a lui più consono.

La proposta di giochi che stimolano la reciproca conoscenza e avvicinamento, che coinvolgono il movimento corporeo, la postura o il controllo dell’animale sono fondamentali, anche per il passaggio successivo di salire in groppa all’asino per sperimentare il contatto pelle-pelo e ritrovare una sequenza di stimoli già famigliare: vicinanza, calore, odore, morbidezza e consistenza del pelo. A questi vengono poi aggiunti l’altezza, il contatto con la schiena e la propria capacità di restare in equilibrio. Il successivo rilassamento sdraiandosi in pancia e/o di schiena sul dorso dell’asino, infonde sicurezza, consente di percepire su tutto il corpo il calore ed il pelo dell’animale, permettendo di rilassare i muscoli del corpo. Infine la cavalcata, appoggiando direttamente sul pelo della groppa dell’animale, in modo da mantenere stimoli che conoscono e che danno sicurezza, a cui adesso verrà affiancato l’effetto rassicurante del dondolio dell’asino.

Durante tutte queste attività l’attenzione è centrata sulla relazione che si instaura tra l’animale ed il bambino. In questo modo l’operatore rimane sempre sullo sfondo della situazione, con la funzione di mediatore e di interprete dei bisogni sia del bambino che dell’animale. L’animale durante queste attività è infatti sottoposto a stress ed è importante che l’operatore lo conosca bene, in modo da prevenire possibili atteggiamenti negativi, eventuali paure o stanchezze. E’ altresì importante che anche tra l’animale e l’operatore ci sia un buon rapporto e una reciproca fiducia, in quanto buona parte della riuscita di queste attività dipende dal benessere psico-fisico dell’animale.

A chi si rivolge e a chi può essere utile:

L’attività con l’asino può essere fatta da tutti, bambini, ragazzi, adulti, diversamente abili, in ogni situazione, per piacere e per benessere - persone con scarse interazioni sociali e difficoltà di comunicazione; depressi a causa di inabilità fisica e/o psichica; anziani e persone isolate; adolescenti e ragazzi con problemi comportamentali, con stadi mentali di lieve confusione; anoressici; bambini e adulti affetti da disabilità come deficit visivo, audiolesi, disturbi motori, ritardo mentale, autismo, Down – perché è una comunicazione spontanea e sincera, perché è un gioco, perché piace, perché fa star bene, perché ci fa ritrovare la calma, perché ci fa ridere, perché è un nuovo amico.

 

Da L’ASINO IN AIUTO ALL’UOMO -  dott.ssa Maddalena Wegher - in “Pet Therapy - i soggetti, le terapie, le esperienze cliniche", Ed. Olimpia (FI), 2006

  

Come

concordando con l’operatore gli incontri.

Dove

Presso Equipark - il Parco degli asinelli, sito in via Muro a Salò. (vedi mappa)

Quando

Gli incontri hanno generalmente cadenza settimanale. Si svolgono concordando con l’operatore giorni e orari (preferibilmente il lunedi pomeriggio, il mercoledi mattina e nel fine settimana)

Quanto

Gli incontri durano normalmente 45 minuti, ma variano a secondo dell’età e delle difficoltà che l’ospite presenta.

 


APPROFONDIMENTI:

CARTA MODENA

MANUALE OPERATIVO REGIONALE - Regione Veneto 

CONTATTATI

BIBBLIOGRAFIA

AA.VV. ATTIVITA' DI MEDIAZIONE CON L'ASINO - MANUALE OPERATIVO edito dall'Asl di Brescia in collaborazione con l'Associazione Centro Natura Amica di Gussola, 2010

AA.VV.(a cura di E. Milonis) ATTIVITA' DI MEDIAZIONE CON L'ASINO, Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche Brescia, Tipografia Camuna, Brescia, 2010

Cantiello P.R. (a cura di), L'ASINO CHE CURA. pROSPETTIVE DI ONOTERAPIA, Carocci Faber, Roma, 2009

Baroncini R., L'ASINO, IL MULO E IL BARDOTTO, Edagricole, Bologna 2001

FrescarelliM. Citterio D.N., TRATTATO DI RIABILITAZIONE EQUESTRE, Phenix ed. Roma, 2001